Molecola BDNF ed attività fisica
Quali sono i loro vantaggi per le funzioni del cervello?
In questo articolo noi di One to One spieghiamo come sia necessario far attività fisica almeno per mezz’ora al giorno così da tener attivo il sistema neurotrofico cerebrale.
Il fattore neurotrofico cerebrale, noto anche come BDNF, è una proteina fondamentale non solo per l’apprendimento e la memoria, ma anche per la salute del cervello.
Questa molecola, insieme alle altre neurotrofine, sono molto importanti per la sopravvivenza e lo sviluppo dei neuroni; esse sono in grado di formare nuovi neuroni ed ostacolare la morte di quelli già esistenti.
Qual è il ruolo svolto dal BDNF?
Il fattore neurotrofico cerebrale, quindi, svolge un ruolo importante per la memoria a lungo termine; nonostante la maggior parte dei neuroni nel cervello si formi ancor prima della nascita, alcune parti dell’organo adulto mantengono la capacità di far nascere nuovi neuroni dalle cellule staminali neurali, grazie al processo della neurogenesi e non solo.
La neuroplasticità, ovvero della capacità del sistema nervoso di modificare l’intensità delle connessioni tra neuroni, ha dimostrato che quest’ultimi sono in grado di compensare le lesioni che il cervello ha potuto subire, oltre che ad adattarsi a nuove situazioni e ai cambiamenti nell’ambiente. Prima, invece, si aveva la convinzione che il bambino nascesse con un patrimonio di neuroni che sarebbero calati sempre di più con l’avanzare dell’età e, in caso di danno cerebrale, le capacità di recupero sarebbero state considerate scarse o nulle.
Come aumentare i livelli di BDNF?
L’unico modo per aumentare i livelli di BDNF è attraverso l’adozione di buone e sane abitudini nel proprio stile di vita.
Diversi studi hanno dimostrato come l’esercizio fisico riduca l’avanzare delle malattie neuro degenerative; uno dei meccanismi che rende possibili questi benefici è proprio l’innalzamento dei livelli di BNDF, che è determinato in base alla durata dell’esercizio.
L’importanza dell’attività fisica per l’aumento del BDNF
Sono necessari almeno 30 minuti di allenamento quotidiano per migliorare le funzioni del cervello e, per ottenere il massimo dei benefici, è utilissimo variare le abitudini di movimento ed alternare esercizi statici a quelli più energici.
Una costante attività fisica ha lo straordinario vantaggio di aumentare il flusso sanguigno, riducendo l’infiammazione del cervello, permettendo l’aumento di quei neurotrasmettitori che portano senso di calma, concentrazione e una diminuzione dell’impulsività.
Come evitare diabete e malattie neurodegenerative con lo sport.
Un regolare esercizio fisico contribuisce anche a diminuire i rischi di contrarre il diabete di tipo 2 che, a sua volta, determina la progressione del senso di ansia, depressione e Alzheimer.
L’aumento della frequenza cardiaca, inoltre, fa aumentare anche la capacità di attenzione, favorendo la possibilità di sviluppare una memoria più solida, migliorando l’apprendimento. Questa pratica, infatti, viene utilizzata spesso anche in alcuni istituti scolastici innovativi che hanno migliorato la ricezione dei cervelli degli studenti dopo determinati esercizi aerobici, favorendo un miglior apprendimento su ciò che studiano.
Lo stile di vita sedentario accorcia la linea della vita
L’esercizio fisico, dunque, migliorando le capacità cognitive, riduce anche i fattori di deterioramento della memoria.
Tutto ciò è reso possibile grazie al potenziamento di alcune funzioni esistenti, soprattutto in uno dei primari centri di memoria nel cervello come l’ippocampo e nella corteccia frontale, che determina il ragionamento e i processi di riflessione a lungo termine.
L’allenamento fisico, dunque, contribuisce ad aiutare il cervello nella produzione di energia, in maniera molto efficace, e gli consente di svolgere al meglio le sue funzioni.
Anche l’alimentazione svolge un ruolo importante.
Anche una dieta sana ha una notevole influenza sui livelli di BDNF.
La riduzione delle calorie, infatti, contribuisce ad un aumento dei livelli di questa molecola, mentre l’assunzione elevata di zuccheri e grassi ne determina una netta diminuzione.
Tutte queste considerazioni ci portano a capire che i principali nemici del BDNF sono proprio la sedentarietà, lo scarso riposo notturno, un’educazione alimentare sbagliata e l’abuso di zuccheri.
Per aumentare la secrezione di BDNF, è necessario dare al nostro corpo più stimoli sociali ed ambientali possibili, favorendo la densità di neuroni e sinapsi.