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L’Intestino: il nostro secondo cervello

Il benessere psicofisico dipende da molti aspetti e uno di questi è il nostro secondo cervello, l’intestino.
Il 2 cervelli sono interconnessi da terminazioni che reagiscono a tutte le emozioni e influenzano anche le decisioni nella vita di tutti i giorni.
Ecco come prendersi cura dell’intestino secondo cervello attraverso una sana dieta e l’attività fisica, parola di One to One Personal Trainers

L’intestino secondo cervello: cosa significa

È ormai scientificamente provato che il nostro intestino reagisce a tutto quello che ci accade in modo autonomo.
Lo ha provato la scienza medica verificando la presenza di almeno 500 milioni di neuroni presenti nel tratto intestinale, in particolare del colon.
La comunicazione tra primo e secondo cervello avviene attraverso queste cellule e il sistema nervoso centrale che invia informazioni per il corretto funzionamento.
Ecco quindi come si spiegano alcuni disturbi nervosi che trovano espressione proprio nell’apparto digerente: la gastrite, il colon irritabile o gli spasmi (crampi).
Il cervello dunque riceve a sua volta informazioni continue sullo stato in cui si trova l’intestino.

Quanto sono importanti le emozioni?


Le manifestazioni che tutti conosciamo sono le più diverse: soddisfazione quando gustiamo un cibo che ci piace o, al contrario, rifiuto di qualcosa considerato sgradevole. In quest’ultimo caso l’intestino reagisce rigettandolo.
Ecco perché le emozioni provate possono influenzarlo e, a sua volta, lo stato di salute o meno del tratto intestinale può influire sull’umore e le decisioni nella vita di tutti i giorni.
Si tratta di una vera e propria comunicazione bidirezionale continua dove il primo cervello svolge una funzione di controllo, mentre il secondo quella di risposta da cui lo stesso viene comunque condizionato.
Non a caso c’è il detto “ha fatto una scelta di pancia”, apparentemente istintiva, ma nella realtà dovuta allo stato psicofisico del momento.

Attenzione alla tavola

Mangiare bene significa anche rispettare le giuste quantità, concedersi periodicamente qualche strappo che è necessario per la gratificazione del palato e quindi anche del cervello, sia del primo che del secondo.
La cioccolata fondente è uno di quegli alimenti che permettono di provare un senso di soddisfazione a cui molti non sanno rinunciare.
Senza esagerare nelle quantità, quindi, si può anche favorire il dimagrimento ed è anche la riprova che star bene mangiando e facendo una regolare attività fisica è possibile.
A questo si aggiunge un miglioramento dell’umore, inteso come predisposizione alla propositività, al bello e a tutto ciò che soddisfa, come vedremo più approfonditamente di seguito.

Prendersi cura dell’intestino secondo cervello

Molti si chiedono come prendersi cura dell’intestino che è il nostro secondo cervello e la risposta semplice quanto impegnativa: è la dieta mediterranea.
L’Italia è uno simboli di questo regime alimentare prodigo di ogni beneficio per il corpo e anche per la mente.
Mangiare cibi sani, genuini, con frutta e verdura di stagione, senza mai rinunciare al giusto apporto di carboidrati, grassi, proteine e zuccheri è il modo migliore di aiutare il nostro secondo cervello che è l’intestino a influenzare positivamente l’aspetto psicologico.

La serotonina.

La serotonina, nota anche come ormone della felicità, insieme alla dopamina sono presenti nello stesso intestino e, come molti sanno, hanno una correlazione diretta con uno stato di benessere e la sensazione di soddisfazione e piacere.
L’aumento del rilascio di questi ormoni sia a livello neuronale che nell’intestino secondo cervello sono stimolate, come molti sanno, dall’attività fisica.

Attività fisica e benessere dell’intestino, il nostro secondo cervello

L’intestino come secondo cervello ha bisogno dell’attività fisica per mantenersi in forma, in quanto aiuta a mantenere in salute il microbiota o flora batterica intestinale.
Quest’ultima è la sede di almeno l’80% delle nostre difese immunitarie ed è per questo che va tenuta da conto aiutandola con probiotici e prebiotici, cioè quei batteri amici che “riparano” i danni delle cattive abitudini.
Queste ultime riguardano l’assunzione di cibi e sostanze nocive come junk food, farmaci quali gli anti-biotici, l’alcool, a cui si aggiungono la sedentarietà e le influenze che arrivano dall’ambiente in cui si vive (stress).

 

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